Con l’introduzione del Decreto 127/2024, noto come “End of Waste”, entrato in vigore il 26 settembre 2024, il legislatore ha posto un nuovo, fondamentale punto di riferimento per accelerare la transizione ecologica. Si tratta di un provvedimento chiave non solo per il settore delle costruzioni, ma anche per la salvaguardia dell’ambiente, con implicazioni rilevanti sull’economia circolare e sulla sostenibilità.
Il tema è stato al centro del convegno, promosso con l’Ance Sardegna, dove esperti del settore, imprenditori, autorità locali e regionali hanno messo in evidenza l’importanza della sostenibilità come driver economico per il futuro del territorio. Un focus particolare è stato dedicato all’uso degli aggregati riciclati derivanti dalla demolizione selettiva, una tecnica innovativa che favorisce la riutilizzazione dei materiali edili, riducendo il bisogno di nuove risorse naturali e abbattendo l’impatto ambientale.
“La demolizione selettiva non è solo un obiettivo, ma una necessità strategica. Implementarla significa dare nuova vita ai materiali edili, ridurre l’impatto ambientale e creare nuovi posti di lavoro legati al riciclo e alla gestione sostenibile dei rifiuti”, ha dichiarato Marco Pirredda, Vice Presidente dell’Ance Centro Nord Sardegna.
Il Commissario straordinario per la futura Provincia della Gallura, Rino Piccinnu, ha affermato: “La Gallura vuole essere un esempio di innovazione e sostenibilità. Eventi come questo sono fondamentali per rafforzare la consapevolezza che la transizione ecologica non è solo una scelta obbligata, ma un importante opportunità di crescita per il nostro territorio e tutela dell’ambiente”.
Il Decreto 127/2024 si inserisce all’interno di un quadro normativo più ampio che mira a realizzare gli obiettivi europei per lo sviluppo sostenibile, dove l’Italia sta giocando in anticipo rispetto alla futura norma europea in materia, ha dichiarato Valentina Mingo, responsabile dell’Ance in ambito di legislazione ambientale.
Silvia Ricci, Vice Presidente nazionale dell’Ance, ha sottolineato come la transizione ecologica rappresenti il motore di una profonda trasformazione del settore delle costruzioni, tradizionalmente uno dei più impattanti sull’ambiente. “In questa ottica, l’interlocuzione con il Ministero per il monitoraggio del Decreto sarà fondamentale per migliorare un provvedimento cruciale per il settore edile”.
Romano Ruggeri, dell’Arpas, ha richiamato l’attenzione sull’importanza delle verifiche ambientali e della qualità degli aggregati riciclati per garantire la sicurezza e la sostenibilità delle costruzioni. Sedi come questa sono fondamentali per informare gli operatori sulla cogenza della normativa e delle relative sanzioni a cui vanno incontro in caso di inapplicazione.
Francesco Ruggeri, Anas, ha illustrato alcuni casi applicativi degli aggregati riciclati nella costruzione delle opere stradali, come la Sassari-Olbia, sottolineando l’importanza delle scelte progettuali nell’utilizzo di tali materiali e come queste rappresentino un cambio generazionale nella costruzione delle opere edili. Tutto ciò a beneficio dell’impatto ambientale e delle emissioni prodotte e dell’economia circolare.
Il convegno di Olbia ha dimostrato che il settore delle costruzioni è pronto a raccogliere la sfida della transizione ecologica, facendo del riutilizzo dei materiali derivanti da demolizione una strada obbligata per tutto il comparto delle costruzioni. Grazie al Decreto 127/2024 “End of Waste”, si apre un nuovo capitolo per l’edilizia in Sardegna, volto a coniugare innovazione, sostenibilità e responsabilità ambientale.
La speranza condivisa, ha concluso Pierpaolo Tilocca, Presidente regionale dell’Ance, è che “l’utilizzo degli aggregati riciclati trovi il giusto riconoscimento economico nel prezzario regionale dei lavori pubblici e che le risorse di questo materiale presenti anche nelle cave dismesse possano essere opportunamente riutilizzate nelle opere stradali. Tutto ciò affinché il percorso intrapreso possa veramente rappresentare quel motore di cambiamento culturale ed economico in grado di trasformare il modo in cui costruiamo e pensiamo l’ambiente che ci circonda”.