Consulta delle costruzioni e rete provinciale delle professioni tecniche hanno rappresentato in conferenza stampa, lo scorso 28 novembre a Villa Mimosa, la drammatica situazione delle imprese edili e degli studi professionali, derivante dal blocco degli acquisti legati al Super Ecobonus 110%. Di fatto, le nuove modifiche alla disciplina del bonus, pubblicate in Gazzetta Ufficiale, rappresentano motivo di forte preoccupazione, poiché non tengono conto delle importanti ricadute economico-sociali di cui la Sardegna ha beneficiato negli ultimi due anni e di quanto potrebbe continuare a beneficiarne nei prossimi anni, sia da un punto di vista economico che ambientale.
Basti pensare che solo nel I semestre 2022, nella nostra regione, gli occupati nel settore delle costruzioni sono passati da 22,1 mila unità a 30,9 mila, con un incremento del 39,6% (Elaborazione Ance su dati Istat), mentre gli interventi di riqualificazione energetica, dall’entrata in vigore del 110%, sono stati più di 12 mila, per un ammontare complessivo di investimenti pari a 1.647.771.602€ (Rapporto ENEA ottobre 2022).
Per la Sardegna, in particolare, l’ultima modifica normativa rappresenta un danno ancora maggiore, visto che l’incremento degli occupati in edilizia è stato maggiore della media nazionale.
Per tali ragioni, la Consulta delle Costruzioni, unitamente all’Ordine degli Architetti PPC, Ingegneri, Dottori Commercialisti, Agronomi, Collegio dei Geometri e Confedilizia, auspicano un immediato intervento della Regione Sardegna a sostegno degli interventi di efficientamento energetico degli edifici in Sardegna. Un intervento che potrebbe essere realizzato attraverso la costituzione di un “Fondo per l’ambiente” o, comunque, l’adozione di un’agevolazione idonea a coprire il differenziale tra quanto attualmente concesso dallo Stato (90%) e la misura prevista originariamente dal Super Ecobonus (110%).
In quest’ottica è stato chiesto che la Regione attivi, fin da subito, un tavolo di confronto, per definire unitamente la fattibilità tecnico-normativa di tale norma, valutandone costi e benefici, a sostegno della forte domanda di riqualificazione energetica espressa dai proprietari di immobili sull’incentivo e del forte positivo impatto sul PIL Regionale.